Il grande teologo e filosofo San Tommaso d’Aquino, prima di iniziare i suoi corsi universitari, soleva mostrare una mela ai suoi studenti affermando: “Questa è una mela. Chi non è d’accordo può abbandonare l’aula!” Con tale gesto egli voleva sottolineare il fatto che il suo insegnamento era basato unicamente sulla Verità oggettiva e su una realtà tangibile.
Quindi mi pare ovvio che qualsiasi persona dotata di un minimo di intelligenza e onestà intellettuale non abbia avuto alcun problema nel seguire le lezioni impartite dall’Aquinate. D’altro canto la mela sopramenzionata è stata più volte, in passato, nota come “pomo”. E infatti alzi la mano chi non ha mai sentito il termine “pomo della discordia”. Il termine risale addirittura all’antica Grecia dove, per una serie di svariate ragioni, la mela fu la causa prima della celeberrima guerra di Troia. Va da sé che il cosiddetto pomo della discordia, nel linguaggio comune, stia ad indicare una qualsiasi entità che sia fonte di contrasto o disaccordo tra persone.
E qui vorrei aprire una brevissima parentesi. Chi scrive è stato in passato un fervente americanista atlantista pro NATO che “Giorgia Meloni spostati proprio!” E quindi intrinsecamente anticomunista viscerale. Poi, grazie a Dio, mi sono gettato alle spalle tutti gli orpelli ideologici e ho iniziato a giudicare gli uomini non più per le loro colorazioni ideologiche o politiche ma per le loro idee.
Tempo fa, con mio grande stupore, mi trovai perfettamente d’accordo col segretario del PC, Marco Rizzo, quando si scagliò con veemenza contro la tratta degli esseri umani legata agli sbarchi clandestini. Ma ancor di più il sottoscritto si è trovato perfettamente allineato al pensiero di Rizzo per quanto riguarda la cosiddetta “pandemia”, l’emergenza socio sanitaria, il ricatto vaccinale, il green pass, l’ingresso dell’Italia in guerra e l’invio di armi in Ucraina. Praticamente se io e il segretario del PC fossimo stati a lezione presso San Tommaso d’Aquino avremmo convenuto senza indugio che una mela è effettivamente una mela! Ovvero chiamare le cose per come esse sono realmente.
Purtroppo per alcuni la presenza di Marco Rizzo all’interno di Italia Sovrana e Popolare rappresenta il pomo (o mela) della discordia di cui sopra. Per il semplice fatto che tante persone sono ancora ingabbiate e intrappolate all’interno di contrapposizioni desuete come destra-sinistra/ comunismo-fascismo. Mentre invece il grande merito di Francesco Toscano è stato quello di aver superato questi dualismi antiquati e che ormai fanno comodo solo alle élite. Le stesse élite che hanno cercato, senza riuscirci, la morte del filosofo russo Alexandr Dugin. Guarda caso anch’egli sostenitore del superamento di categorie come “fascismo”, “comunismo” e “liberismo”…
Quindi si potrebbe definire Italia Sovrana e Popolare come un vasto mosaico che, se visto da vicino, potrebbe sembrare allo sprovveduto di turno solo una serie di tessere monocromatiche attaccate tra di loro a casaccio. Ma in uno sguardo d’insieme si vedrà che tutte quelle tessere, sapientemente unite, creano una vera e propria opera d’arte.
Il comunismo è morto. Il fascismo pure. Restano solo le idee. E se i partiti seduti in Parlamento fanno finta di scontrarsi per temi assolutamente marginali, all’interno di Italia Sovrana e Popolare le vecchie ideologie sono state messe da parte per dedicarsi ai temi fondamentali per il Paese. Non fecero lo stesso i rappresentanti del CLN al termine del secondo conflitto mondiale? Ovvero dismettere la propria appartenenza politica per contribuire alla ricostruzione dell’Italia. Il problema è che a quasi ottant’anni dalla fine della guerra i nemici dell’Italia son sempre gli stessi…
Alessio Paolo Morrone
Chi è in mala fede si inventa di tutto per non dire: quella è una mela!